Pagina:Opere (Rapisardi) IV.djvu/43

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Parte prima, libro I 39

     Zibibbo offría dagli appassiti raspi;
     Chi in viminei canestri il lavorato
     715Candido frutto delle bionde ariste
     Dispensava solerte; altra alle mani,
     Ch’unte lucean delle gustate carni,
     In argenteo bacil porgea lavacri;
     Altra in giro mescea purpurei nappi,
     720Onde l’allegro favellar si desta.
Quando pago in tal guisa, oltre l’usato,
     Ebbero il naturale estro del ventre,
     Parte uscîro al sereno, interrogando
     Gli astri con gli occhi, e i tardi echi col canto,
     725Parte dattorno a’ più canuti assisi
     Al grato novellar dieder l’orecchio.
     L’audace impresa del pastor di Levi
     Molta offriva a quei giorni èsca a’ discorsi.
     Muti, intenti pendean tutti dal labbro
     730Del Temanita narrator, che l’ira
     Dell’incostante faraon dicea,
     Mentre il popol tenace ai padiglioni
     Del promesso Isdrael facea ritorno;
     E ben la guida e il redentor tu n’eri,
     735O salvato dall’acque. Al tuo passaggio
     Si dividon le rosse onde, e, pareti
     Fatte a’ due fianchi, all’inseguita gente
     Schiudon la via per gli arenosi abissi.