Pagina:Opere complete di Galileo Galilei XV.djvu/50

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LEZIONE SECONDA



Aviamo nella passata lezione, per quanto dalle nostre forze ci è stato conceduto, dichiarata la opinione del Manetti circa il sito e figura dell’Inferno di Dante. Oggi è la nostra intenzione esplicar prima la mente di Alessandro Vellutello circa la medesima materia, poi addurre quelle ragioni che ci persuadano, quella a questa esser da preporsi; e per più brevemente e facilmente conseguire l’intendimento nostro quanto a la prima parte, giudichiamo commodo ordine essere il veder prima in quali cose l’una opinione con l’altra convenga, di poi in quali da la medesima sia differente.

Concorda il Vellutello col Manetti, prima, quanto al sito di esso Inferno, ponendolo ciascheduno sotto tal parte dell’aggregato, che per colmo ha Jerusalem; talmente che se dal centro universale a Jerusalem si tiri una linea retta, sarebbe l’Inferno ugualmente da tutte le parti circa detta linea distribuito.

Non è differente ancora l’uno dall’altro nel numero ed ordine dei gradi, come nè nella divisione di essi in varj cerchi e gironi, nel modo che l’altro ieri dichiarammo.

E finalmente sono concordi nelle grandezze di Malebolge, ed in tutto questo convengono, perchè così essere dal Poeta stesso apertamente si cava.

Sono poi differenti, prima, quanto all’universal grandezza di tutto l’Inferno;

Secondo (che dal primo necessariamente ne conseguita)