Pagina:Opere complete di Giambatista Casti, Parigi, Baudry, 1838.pdf/268

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Son sagaci accorgimenti
Che non meritan che lodi.
     Questo Elpin convien che sia
Nel bel mondo affatto novo:
Sperienza in lui non trovo
Di civil galanteria.
     Non conosce che le tue
Son di amor l’arti novelle:
Che anche Amor bizzarre e belle
Suole aver le mode sue.
     Degli antichi usi nemico
Al dì d’oggi Amor si mostra:
Tutto varia all’età nostra,
Nè più si ama all’uso antico.
     Era Amor ne’ tempi addietro
Lieve affar, volgare impegno:
Or richiede arte ed ingegno,
Chè cangiato ha stile e metro.
     Pronti a tempo aver bisogna
E sospiri e pianti e pene;
E opportuna usar conviene
La gentil franca menzogna.
     Dee sapersi e come e quando
Finger tremiti e deliqui,
E i sentier più ignoti obliqui
Scaltramente andar calcando.
     E per fisso aver si deve
Ciò che scrisse un savio autore:
Lunga è assai l’arte di amore,
E la vita troppo breve.
     Onde Elpin, mentre presume
A te far oltraggio e offesa;
Rozzo, incolto si palesa,
E ignorante del costume.
     Ma vo’ dirti un mio sospetto:
Vedrai poi, s’io ben mi avviso:
In quell’ire amor ravviso,
Scorgo amore in quel dispetto.
     Ridi dunque, Dori, omai,
Ridi pur di quelli sdegni,
Che son tutti aperti segni
Ch’egli è amante più che mai.
     A me credilo, tu puoi
Colle tue maniere usate
Alle insegne abbandonate
Richiamarlo ognor che vuoi.
     Nè temer ch’io prenda errore:
Troppo ai detti, al volto, ai moti,
Troppo a me questi son noti
Diagnostici di amore.

XIV

A FILLE

L’AVVERTE ACCIÒ NON GIUDICHI SECONDO LE APPARENZE.


     Odi le rapide
Ruote sonanti
Tratte dai fervidi
4Destrier fumanti!
     Scansiam solleciti
L’urto villano,
Poich’è già prossimo
8L’auriga insano;
     E mira, o Fillide,
Quel che sdraiato
Siede nel fulgido
12Cocchio dorato:
     Indosso miragli
D’argento e d’oro
Grave e ricchissimo
16Stranier lavoro:
     Mira il riverbero
Che rara e grande
Gemma purissima
20Dal dito spande;
     E seco ha il torbido
Orgoglio e il folle
Fasto insoffribile,
24E il lusso molle.
     Nè a chi riscontralo
Per lo sentiero
Piegar mai degnasi
28Il capo altero.
     Ma già il volubile
Cocchio trapassa,
E densa polvere
32Dietro si lassa.
     Or vada, e celere
Colui si porte
Scherzo e capriccio
36Di ricca sorte.
     Ma tu, se prospera
Fortuna in lui
Tutti rovescia
40I favor sui,
     D’ogni ben prodiga
Dispensatrice,
Fille, non crederlo
44Perciò felice;
     Perchè allo splendido
Fasto apparente
Sol l’occhio abbagliasi
48D’ignara gente:
     Ma se con provvido
Giudizio sano