Pagina:Opere di Giovan-Batista Gelli.djvu/67

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Ostrica.
Sì a coloro che lo fanno per piacere, come fai talvolta tu; ma domandane un poco quegli che lo fanno sforzati da la necessità, e per avere a cavare de le lor fatiche tanto che possino procacciarsi quel che fa loro mestieri, e vedrai se diranno che queste fatiche paiono loro dolci. Io, per me, so che, mentre ch'io fui uomo, mi dispiacque tanto il lavorare, che io, come io t'ho detto, mi feci pescatore; ed arei messomi volentieri a ogni maggior fatica per non lavorare, giudicandola arte da buoi, che lavoran sempre, e quando e' non posson più è dato poi loro d'un mazzo in su la testa.
Ulisse.
Oh se tu ti facesti pescatore per non lavorare, e' dovette avvenire a te come fa a tutti coloro che fuggono la fatica: ella ti dovette correr dietro, perchè tu pigliasti a fare un'arte, ne la quale, non la facendo per piacere, si dura più fatica che in ogn'altra; ed oltre a questo, vi si sopporta infiniti disagi di venti, di freddo, di caldo, di Sole, e

di molte altre cose.

Ostrica.
E tu vedi bene, che io non voglio più tornare uomo; e parmi averne ragione, considerando, oltra di questo, che la Natura ha tenuto tanto poco conto di voi, che, oltre al farvi nascere ignudi, ella non vi ha fatto ancora casa o abitazione alcuna propia, dove voi possiate difendervi da le ingiurie de i tempi, come ella ha fatto a noi: segno certamente che voi siate come rebelli e sbanditi di questo mondo, non ci avendo luogo propio.
Ulisse.
O che case ha ella fatto a voi?
Ostrica.
Come, che case? Considera un poco la mia di questi due nicchi, con quanta arte e con quanta comodità ella mi è stata fabbricata da lei: guarda come io l'apro e chiudo facilmente secondo che io ho bisogno di cibarmi o di riposarmi, e difendermi da chi mi volesse offendere. Considera ancora un poco quella che ella ha fatto a le testuggini e a le chiocciole, e la facilità con la quale elleno la portano seco.
Ulisse.
Ed a gli altri, che son la maggior parte, ed a gli uccelli similmente, che case ha ella fatto?
Ostrica.
Per il verno le caverne e le grotte de la terra, e per la state gli arbori e la sommità de i monti.