Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/177

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intorno la vita e le opere di luciano. 169

sono conosciuti solamente per nome dagl’Italiani. Tutte le nazioni cólte di Europa hanno varie traduzioni più meno pregevoli delle opere di Luciano, scrittore massimo ed unico in piacevolezza. Non parlo delle interpetrazioni latine, le quali, quantunque pregevoli per fedeltà ed accuratezza, pure sono fatte solamente per agevolare l’intelligenza del testo greco; e se le leggi sole, ti pare di vedere un corpo umano senza pelle con tutti i muscoli e i tendini scoperti. E tra queste la più riputata è quella del Gesnero. Io parlo delle traduzioni fatte nelle lingue vive d’Europa. La Francia ne ebbe da prima una libera parafrasi da Niccola Perrot d’Ablancourt, e poi una buona traduzione dal Belin de Ballu:1 l’Inghilterra ne ebbe una da Tommaso Franklin, ed un’altra dal Carr: la Germania ne ha una del Wieland, tenuta in gran pregio, ed altre due del Pauly, e del Minckeritz anche lodate. A noi ne avrebbe data una eccellente il buon Gaspare Gozzi, se avesse tradotte tutte le opere, come tradusse pulitissimamente alcuni dialoghi. Nessuno dei nostri, più del Gozzi, ebbe ingegno simile a quello di Luciano; nessuno meglio di lui sapeva intenderlo e farlo parlare italiano. Abbiamo una traduzione di tutte le opere, fatta da Guglielmo Manzi, la quale io non ho letta nè so lodata: ma se posso argomentare dal dialogo di Cicerone De legibus, che ho letto, tradotto dallo stesso Manzi, mi pare che questi non abbia potuto voltare felicemente in italiano la festività, l’urbanità, e la semplicità dello scrittore greco. L’Italia adunque nella sua lingua non ha ancora una buona e compiuta traduzione di Luciano.2

  1. Nel 1857 Eugenio Talbot ne ha pubblicata in Parigi un’altra, che mi pare fatta con buon garbo, e molto da commendare.
  2. La prima delle opere di Luciano che io mi sappia tradotta in italiano è una Comparatione fatta tra Alessandro, Hannibale, Scipione Africano ap-