Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/32

Da Wikisource.
24 intorno la vita e le opere di luciano.

o popolo, no: questo savio ha tutto preveduto, e magnanimo ha voluto, ha voluto sofferire. Ei non prega perchè non sente colpa, nè vuole che altri preghi per lui: egli seguita a fare il bene anche nella sua sventura, e conforta di consigli e di speranze chi soffre come lui. La verità che a voi pare di aver prodotto un male breve, sarà cagione di larghissimi beni in avvenire: verrà tempo e sarà conosciuta da tutti: ella nascerà dall’errore stesso, dalla stessa tirannide nascerà la libertà, da Giove nascerà l’Ercole che dovrà liberare il mondo, e diffondervi la verità. Guarda, o popolo, questo savio come sta tranquillo e confidente, e come spregia le minacce e i tormenti. Già la folgore stride, e lo sprofonda nel tartaro; ma egli non può morire, perchè il vero che è l’anima sua non muore mai: e questo Titano, questo figlio del sole, è l’intelligenza umana che vive eterna, e trionfa di tutte le forze del mondo. Ecco il Prometeo legato: ed ecco come Eschilo iniziato nei misteri ne rivelava le verità al popolo, il quale alla voce del gran poeta si riscoteva e sentiva che veramente l’Ercole era nato, ed aveva combattuto e vinto a Maratona e Salamina.

XV. Le leggi e le religioni nascono spontaneamente dai bisogni dei popoli: e quelli che le stabiliscono non le creano mai, ma esprimono ciò che da tutti è sentito necessario; e però sono creduti ed ubbiditi. Il politeismo nasce da un bisogno dell’umanità, nella quale le prime facoltà che appariscono sono la fantasia e l’affetto, e tardi viene la ragione. Esso piglia diversa forma per la fantasia, e varia secondo i luoghi, i climi e l’indole dei diversi popoli: e la forma che pigliò in Grecia fu singolare ed unica, per singolare ed unica condizione di quel popolo. Ma in generale il politeismo, da ciò che in esso è invariabile, può dirsi la religione del pathos,