Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 1.djvu/57

Da Wikisource.

intorno la vita e le opere di luciano. 49

vedevano il dialogo del loro maestro adoperato a vituperar la filosofia; e tutti irritati avriano voluto farlo a pezzi: ma egli senza punto smagarsi di quelle furie filosofiche, anzi freddamente ridendone, e rincappeliando le beffe, dichiara che ei rispetta ed ammira i filosofi veri, ma che i guastamestieri, gl’ipocriti, gl’impostori ei non ha temuto nè temerà mai di smascherare e di frustare; che gli amatori e seguaci della vera scienza gli debbono esser grati di questo ardito e magnanimo operare; e ingegnosamente pruova che tutti questi sparpagliatori di paroloni sono abietti e sozzi furfanti degni di capestro. Nella vita di Alessandro, o il falso profeta narra come essendo andato dalla Cappadocia nella Paflagonia con due soldati datigli per guardia dal governatore della Cappadocia suo amico, ed essendo venuto alla presenza del profeta, costui gli porse la mano a baciare, ed egli irato di quest’atto, gliela morse bruttamente; come gli astanti volevano sbranarlo per quel sacrilegio, ma le armi dei soldati e la furba dissimulazion di Alessandro lo salvarono. Ma quando s’imbarcò e partì, trovossi dato nel laccio; che i marinai indettati da Alessandro volevano gettarlo a mare, ed appena furono dissuasi dalle preghiere del padrone: e così ei fu salvo da un grave pericolo corso per un atto di sdegno poco dignitoso, e per una baldanza giovanile che lo traportava ad abborrire tutti gl’impostori. Dall’Apologia sappiamo che egli essendo già provetto negli anni fu Procuratore imperiale in Egitto, e tenne gran parte di quel governo con provvisione di molti talenti. Questo alto uffizio che era tutto giudiziale forse gli fu dato da Marco Aurelio, che potè averlo udito in Atene, e pregiatone l’ingegno e le cognizioni. Quando, dove, e come si morisse è ignoto: nell’Ercole e nel Bacco si dice molto vecchio: e da quei due ragionamenti si può con-