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96 | di una storia vera. |
alleati: che i Solani diroccheranno il muro, e non irromperanno più nella Luna; renderanno i prigioni per le taglie che saranno convenute: che i Lunari lasceranno libere le altre stelle governarsi da sè, non porteranno le armi contro i Solani, ma li aiuteranno e combatteranno con loro se qualcuno li assalirà: ogni anno il re de’ Lunari pagherà un tributo al re dei Solani in diecimila anfore di rugiada, e però saranno dati diecimila ostaggi; la Colonia in Espero sarà mandata in comune, e potrà andarvi chiunque altro vorrà. Questi patti saranno scritti sovra una colonna d’elettro piantata nell’aria ai confini dei due regni. Li giurarono da parte dei Solani l’Infocato, l’Accalorato, l’Infiammato; e da parte dei Lunari il Notturno, il Mensuale, il Rilucente.» Così fu fatta la pace, demolito il muro, e noi con altri prigionieri renduti. Quando tornammo nella Luna ci vennero incontro ad abbracciarci con molte lacrime i compagni e lo stesso Endimione, il quale ci pregò di rimanere con lui, e di far parte della Colonia, promettendomi in moglie il figliuol suo, perchè lì non sono donne. Ma io non mi lasciai persuadere, e lo pregai ci rimandasse giù nel mare. Come ei vide che era impossibile persuadermi, ci convitò per sette giorni, e poi ci rimandò.
Durante la mia dimora nella Luna, io ci vidi cose nuove e mirabili, le quali voglio raccontare. Primamente là non nascono di femmine ma di maschi; fan le nozze tra maschi; e di femmine non conoscono neppure il nome. Fino a venticinque anni ciascuno è moglie, dipoi è marito: ingravidano non nel ventre, ma nei polpacci delle gambe: conceputo l’embrione, la gamba ingrossa; e venuto il tempo vi fanno un taglio, e ne cavano come un morticino, che espongono al vento con la bocca aperta, e così lo fan vivo. E credo che di là i Greci han tratto il nome di ventregamba, che danno al polpaccio, il quale li divien gravido invece del ventre. Ma conterò una cosa più mirabile di questa. È quivi una specie di uomini detti Arborei, che nascono a questo modo. Tagliano il testicolo destro d’un uomo, e lo piantano in terra: ne nasce un albero grandissimo, carnoso, a forma d’un fallo, con rami e fronde, e per frutti ghiande della grossezza d’un cubito: quando queste sono mature le raccolgono, e ne cavano gli uomini. Hanno i genitali posticci; al-