Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 2.djvu/140

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132 il diredato.

io ne osservai l’andamento: non era una specie di pazzia semplice e superficiale, ma un male antico e profondo che si scatenò e rovesciò fuori. Noi abbiamo molti e diversi segni della pazzia incurabile; ma in questa donna ne osservai uno nuovo: che innanzi agli altri ella è quieta e tranquilla, e allora la malattia fa tregua; ma se ella vede il medico, o l’ode pur nominare, va subito in furore: e questo è indizio di malattia che non può guarire. Vedendo questo io m’affliggevo, e compativo quella buona donna troppo sventurata. Ma mio padre nella sua ignoranza (che non conosceva qual’era l’origine del male, e quale la cagione, e quale il grado) m’ingiunse di curarla, e darle lo stesso rimedio, credendo egli esserci una sola specie di pazzia, una sola malattia, e la stessa infermità volere la stessa cura. E quando io gli dico la schietta verità, essere impossibile salvarsi la donna, e lo assicuro che ella è vinta dal male, egli sdegnasi ed infuria, e dice che l’è una mia scusa per cavarmene fuori ed abbandonare quella poveretta; ed incolpa me dell’impotenza dell’arte. Gli avvenne quel che suole agli afflitti, che si sdegnano con chi lor dice liberamente la verità. Or io, secondo mio potere, difenderò dalle sue accuse e me stesso e l’arte.

E primamente comincerò dalla legge, in virtù della quale egli vuol diredarmi, affinchè sappia che egli adesso non ha più la potestà di prima. Non a tutti i padri, o padre mio, il legislatore conpesse diredare tutti i figliuoli, e quante volte vogliono, e per ogni cagione; ma siccome lasciò questo sfogo libero all’ira dei padri, così provvide che i figliuoli non patissero ingiustizia. E però volle che questa pena non fosse data così ad arbitrio e senza giudizio, ma da un tribunale, e stabili giudici che senz’ira e senza prevenzioni giudicassero il giusto; perchè sapeva che molti padri spesse volte si sdegnano a torto, e chi si fa persuadere da bugiarde suggestioni, chi presta fede ad un servo, o ad una donna che ti vuol male. Volle adunque che ci si faccia un giudizio, che non si condannino i figliuoli senza prima udirgli, che si dia loro un termine, una difesa, e non si lasci niente senza esamina. E giacchè s’ha a discutere, ed il padre è padrone solamente d’accusare, e voi, giudici, dovete sentenziare se l’accusa è ragionevole,