Pagina:Opere di Luciano voltate in italiano da Luigi Settembrini - Tomo 2.djvu/141

Da Wikisource.

il diredato. 133

non considerate ancora il fatto che egli mi appone e pel quale è sdegnato, ma esaminate questa quistione: se egli, avendo una volta diredato, ed usato della facoltà che gli dà la legge, e compiuto quest’atto di patria potestà, e poi riaccettato il figliuolo, ed annullata la diredazione, se egli può più diredarlo. Io dico che questa sarebbe una cosa ingiustissima, che così le pene dei figliuoli sarebbero senza fine, le condanne molte, il timore perpetuo; che la legge ora seconderebbe lo sdegno del padre, indi a poco la dolcezza, per tornare subito al rigore; che insomma anderebbe sossopra il diritto, e muterebbe secondo il capriccio dei padri. La prima volta sta bene a prender parte allo sdegno del genitore, e farlo padrone di punire; ma se ha consumato quest’atto della sua potestà, ha usato della legge, ha disfogata l’ira, e poi pentito e persuaso che il figliuolo è buono, lo ha richiamato; a questo bisogna fermarsi, non più retrocedere, nè rimutare consiglio, nè rifare giudizio. Quando nasce un figliuolo, non c’è alcun segno per discernere se riuscirà buono o cattivo; però quando riesce indegno della famiglia, il padre che lo ha allevato non sapendo che riuscita farebbe, lo può scacciare. Ma quando non di necessità ma di spontanea volontà, e dopo di averlo sperimentato, lo hai ripreso, come puoi più rimutarti, di qual altra legge vuoi usare? Il legislatore ti può dire: Se costui era un malvagio, e meritevole d’essere diredato, perchè l’hai richiamato? perchè ricondotto in casa? perchè annullata la legge? Eri libero, e padrone di non far questo. Non ti è lecito scapricciarti con le leggi, nè stravolere dei giudizi, nè ora cassare ed ora far valere le leggi; e così tenere i giudici come testimoni, anzi come servitori, a cui dici punisci, e quei puniscono; assolvi, e quegli assolvono, secondo che a te garba. Una volta sola l’hai generato, una volta sola allevato, e per questo una volta sola puoi diredarlo, e quando n’hai giusta cagione; ma quel farlo sempre, e continuamente, e per ogni inezia è tutt’altro che patria potestà. Deh, non permettete a costui, o giudici, il quale mi ha spontaneamente richiamato, ed annullato il giudicato d’un tribunale, e deposto lo sdegno, che mi dia di nuovo la stessa pena, e ricorra alla patria potestà, che ormai è fuori stagione, non vale più essendo stata con quel primo atto consumata e