Fortuna, lieta di rei negozj,
Ferma a giocare giochi non soliti,
Gli onori mal certi tramuta,
52Or a me or ad altri benigna.
Se sta, la lodo; se squassa l’agili
Penne, i suoi doni rassegno; e avvoltomi
Nella mia virtù, d’una proba
56Povertà, senza dote, mi appago.
Non a me spetta, se mugghi all’afriche
Procelle il legno, correre a misere
Preghiere e implorare co’ voti
60Non le merci di Cipro e di Tiro
Al mare ingordo crescan dovizie:
Me allor su scafo bireme incolume
Il vento e il gemello Polluce
64Porteran dell’Egeo fra’ tumulti.