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Argonauta 231

ARGONAUTA





Or che sorte al ciel silente
     Le pensose ombre già sono,
     Alla fervida corrente
     4De’ miei sogni io m’abbandono.

Muta al magico battello
     Veglia l’anima, e s’affida
     Di rapir l’aurato vello
     8A la Colchide omicida.

Ove tendi, audace? Oscura
     L’aria a te stringesi intorno;
     Qui sol regna la Natura;
     12Non è questo il tuo soggiorno.