Pagina:Opere di Mario Rapisardi 5.djvu/278

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Quando naquer gli eroi, che dell’Errore
     Debellarono il regno, appena a’ venti
     D’Italia in nome ardía lagnarsi Amore;

Curvi tra ceppi e di speranza spenti
     Gemeano i petti, che alla regia zanna
     Cadean venduti come vili armenti

Dal prete rio, cui l’uman sangue è manna,
     E di cui la vittoria al mondo è lutto,
     Gloria l’offesa e il benedir condanna.

Ma or che l’alta Idea reca il suo frutto.
     Può la Storia negar lode immortale
     A quanti all’alta Idea diêro il cor tutto?

Sacra non fia la lor memoria quale
     D’Alighieri la vita, onde l’accorto
     Pensier già parve a’ vaghi sogni eguale?

L’astro di libertà per loro è sorto,
     Sorta Italia per loro in regal manto;
     E fin che il ciel non sia rigido e morto,

Splenda il lor nome al sol d’Italia accanto!