Pagina:Opere di Mario Rapisardi 5.djvu/345

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    Così, mia cara, il tedioso tergo
    Del tempo io sferzo; nè dal ciel m’è grato
    Favore altro implorar, se non che alcuno
    25De’ sogni miei corpo e sembiante assuma,
    Pria che la mente mi s’oscuri, e un riso
    Di giustizia e d’amor gli uomini adegui.
    Se a questa brama la speranza aggiungi,
    Che in florida vecchiezza a’ casalinghi
    30Studj mia madre ancor lunghi anni attenda,
    Se aggiungi, o cara, il grazioso volto
    Dell’amor tuo, che d’una calda luce
    Ogni più chiuso mio pensier gioconda,
    Delle ricchezze mie, de’ miei pensieri,
    35D’ogni mio desiderio avrai la somma.


XIII.


Beata cosa è amor, chi ben l’estima,
    E ad ogni core, ad ogni età conviene,
    Sol che con parca mano i tempestivi
    Doni nè colga, e riottoso al volo
    5Delle stagioni, tu non chieda al verno