Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli II.djvu/306

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i suoi Cartaginesi; nell’ultimo luogo messe gli Italiani, ne’ quali confidava poco. Le quali cose ordinò così, perchè gli ausiliarj, avendo innanzi il nemico e di dietro sendo chiusi da’ suoi, non potessono fuggire; dimodochè, sendo necessitati al combattere, vincessero o straccassero i Romani, pensando poi, con la sua gente fresca e virtuosa facilmente i Romani già stracchi superare. All’incontro di questo ordine, Scipione collocò gli Astati, i Principi e i Triarj nel modo consueto da potere ricevere l’uno l’altro e sovvenire l’uno all’altro. Fece la fronte dell’esercito piena di intervalli; e perch’ella non transparesse, anzi paresse unita, li riempiè di Veliti; a’ quali comandò che, tosto ch’e’ liofanti venivano, cedessero, e, per li spazi ordinarj, entrassono tra le Legioni e lasciassero la via aperta a’ liofanti; e così venne a rendere vano l’impeto di quegli, tanto che, venuto alle mani, ei fu superiore.

Zanobi. Voi mi avete fatto ricordare, nello allegarmi cotesta giornata, come Scipione nel combattere non fece ritirare gli Astati negli ordini de’ Principi, ma gli divise e fecegli ritirare nelle corna dell’esercito, acciocchè dessono luogo a’ Principi, quando gli volle spingere innanzi. Però vorrei mi diceste quale cagione lo mosse a non osservare l’ordine consueto.

Fabrizio. Dirovvelo. Aveva Annibale posta tutta la virtù del suo esercito nella seconda schiera; donde che Scipione, per opporre, a quella, simile virtù, raccozzò i Principi e i Triarj insieme: tale che essendo gli intervalli de’ Principi occupati da’ Triarj, non vi era luogo a potere ricevere gli Astati; e però fece dividere gli Astati e andare ne’ corni dell’esercito, e non gli ritirò tra’ Principi. Ma notate che questo modo dello aprire la prima schiera per dare luogo alla seconda, non si può usare se non quando altri è superiore; perchè allora si ha commodità a poterlo fare, come potette Scipione. Ma essendo al disotto e ributtato, non lo puoi fare se non con tua manifesta rovina; e però