Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli II.djvu/312

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dinati. Restami ancora, se bene mi ricorda, dirvi quali rispetti debbe avere uno capitano prima che si conduca alla zuffa. Sopra che io vi ho a dire, in prima, come uno capitano non ha mai a fare giornata se non ha vantaggio, o se non è necessitato. Il vantaggio nasce dal sito, dall’ordine, dall’avere o più o migliore gente, La necessità nasce quando tu vegga, non combattendo, dovere in ogni modo perdere; come è: che sia per mancarti danari e, per questo, lo esercito tuo si abbia in ogni modo a risolvere; che sia per assaltarti la fame; che il nemico aspetti di ingrossare di nuova gente. In questi casi sempre si dee combattere, ancora con tuo disavvantaggio, perch’egli è assai meglio tentare la fortuna dov’ella ti possa favorire, che, non la tentando, vedere la tua certa rovina. Ed è così grave peccato, in questo caso, in uno capitano il non combattere, come è d’avere avuta occasione di vincere e non la avere o conosciuta per ignoranza o lasciata per viltà. I vantaggi qualche volta te gli dà il nemico e qualche volta la tua prudenza. Molti, nel passare i fiumi, sono stati rotti da uno loro nemico accorto, il quale ha aspettato che sieno mezzi da ogni banda e, dipoi, gli ha assaltati; come fece Cesare a’ Svizzeri, che consumò la quarta parte di loro, per essere tramezzati da uno fiume. Trovasi alcuna volta il tuo nemico stracco per averti seguito troppo inconsideratamente, dimodochè, trovandoti tu fresco e riposato, non dei lasciare passare tale occasione. Oltre a questo, se il nemico ti presenta, la mattina di buona ora, la giornata, tu puoi differire di uscir de’ tuoi alloggiamenti per molte ore; e quando egli è stato assai sotto l’armi e ch’egli ha perso quel primo ardore con il quale venne, puoi allora combattere seco. Questo modo tenne Scipione e Metello in Ispagna, l’uno contro ad Asdrubale, l’altro contro a Sertorio. Se il nemico è diminuito di forze, o per avere diviso gli eserciti, come gli Scipioni in Ispagna, o per qualche altra cagione, dei tentare la