Pagina:Opere di Niccolò Machiavelli VI.djvu/436

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416 capitolo

Usura, e Fraude si godono in frotta
     Potenti, e ricchi, e tra queste consorte
     90Sta Liberalità stracciata, e rotta.
Veggonsi assisi sopra delle porte,
     Che, come è detto, mai non son serrate,
     93Senz’occhi, e senza orecchi, Caso, e Sorte.
Potenzia, onor, ricchezza, e sanitate
     Stanno per premio: per pena, e dolore,
     96Servitù, infamia, morbo, e povertate.
Fortuna il rabbioso suo furore
     Dimostra con quest’ultima famiglia;
     99Quell’altra porge a chi ella porta amore.
Colui con miglior sorte si consiglia
     Tra tutti gli altri, che in quel loco stanno,
     102Che ruota al suo voler conforme piglia.
Perchè gli umor, che adoperar ti fanno,
     Secondo che convengon con costei,
     105Son cagion del tuo bene, e del tuo danno.
Non però che fidar ti possa in lei,
     Nè creder d’evitar suo duro morso,
     108Suoi duri colpi impetuosi, e rei;
Perchè mentre girato sei dal dorso
     Di ruota, per allor felice, e buona,
     111La qual cangia le volte a mezzo il corso,
E non potendo tu cangiar persona,
     Nè lasciar l’ordin, di che il Ciel ti dota;
     114Nel mezzo del cammin la t’abbandona.
Però, se questo si comprende, e nota,
     Sarebbe un sempre felice, e beato,
     117Che potesse saltar di ruota in ruota.
Ma perchè poter questo c’è negato
     Per occulta virtù, che ci governa,
     120Si muta col suo corso il nostro stato.