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350 GUERRE GOTTICHE


CAPO XX.

Avarizia di Bessa e sua negligenza nel reggere il presidio romano. — Gli Isauri a difesa della porta Asinaria macchinano tradigione. Re Totila conquista Roma, ed è placato da Pelagio nel tempio di S. Pietro. Estrema indigenza dei senatori. — Bontà di Totila con Rusticiana e con le altre romane donne.

I. Bessa accumulava ricchezze vendendo mai sempre il frumento, colpa il bisogno, a più caro prezzo. Tutto occupato dell’arricchire faceva ultimo de’ suoi pensieri la difesa e la sicurezza di quelle mura. Non retti da freno i soldati vagavano oziosi, pochi ne vedevi attendere e ben anche negligentemente alla comune salvezza. Addormentavansi le scolte a beneplacito loro, e senza tema che il duce tenessele in soggezione col farne d’ogn’intorno la rivista com’è di pratica. Oltre di che mancavano cittadini cui fidare le guardie unitamente alla truppa, rimasine pochissimi entro le mura e questi rifiniti dalla fame.

II. Quattro Isauri pertanto degli scelti a custodire la porta Asinaria quando fu la volta loro di guardare quel muro durante la notte, osservati i compagni a giacersi vinti dal sonno, calano dai merli al suolo parecchie funi ed attaccativisi con ambe le mani si collano giù al di fuori; iti di poi a Totila promettongli introdurlo agevolmente in città con tutto il gottico esercito. Il re data sua fede che ne saprebbe loro buonissimo grado, e rimunererebbeli a dovizia dell’ot-