Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/254

Da Wikisource.
220

certo che fu schiava comperata. S’egli fosse stato di una di quelle famiglie, è chiaro che non avrebbe potuto essere dell’altra. L’adulazione fece tutto; e non lo prova il solo fatto di Giustino.

2.° Molto gli Eruditi hanno detto ancora intorno a Bederina, gli uni affermando, gli altri negando, che di questa stessa città fosse nativo Giustiniano, giacchè Procopio lo dice espressamente di Tauresio, o Taurisio. Queste incertezze nacquero spezialmente dal corrotto testo di Procopio. L’Alemanno ha rischiarata la cosa riportando il testo, ch’egli tiene per emendatissimo, del Codice Vaticano. Nel libro 4 degli Edifizii ecco adunque come si legge: Presso i Dardani europei, i quali abitano oltre i confini degli Epidamnii vicino al forte chiamato Bederiana stà la città di Taurisio. Di essa è nato Giustiniano, principe riparatore del mondo. Egli la circondò con un muro di figura quadrangolare, e ad ogni angolo vi piantò una torre; e così fece che potesse chiamarsi Quadriturrita. Presso a quel luogo poi fabbricò una città nobilissima, la quale chiamò la Prima Giustiniana: così ricompensando la patria che lo avea nudrito. Con che, dice l’Alemanno, chiaramente distingue il luogo, in cui nacque, che fu Taurisio, e quello, in cui fu allevato, il quale era Bederina, o Bederiana, che vogliasi dire.

3.° Non credo che abbiasi a tacere come Giustino divenuto imperadore ricordossi de’ compagni della sua prima fortuna, e li onorò. Da un passo di Teofane si vede che Zimarco, uno di quelli, e che vivea anche sotto il regno di Giustiniano, fu conte dell’Oriente, e spedito a frenare i Severiani, i quali erano insorti contro gli Ortodossi, e ne aveano fatta strage. Fu anche gran maggiordomo di Placidia.

4.° Non è detto nè da Procopio, nè da altri qual fosse il delitto, per cui Giustino dovea subire pena capitale. L’Alemanno, perchè non si imputi Procopio di calunnia, riferisce il seguente passo, tolto da un Codice Vaticano de’ Collettanei degli Storici: = Quello scellerato negoziatore e treccone, Giovanni, era uno de’ soldati, che seguivano Giustino capo della brigata.