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Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/36

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vestigatore vennero ripuliti, e messi in luce. Laonde non è meraviglia, se i molti in Europa, che tante belle cose di Giustiniano credevano, al sì diverso carattere che di lui esponeva Procopio, stato negli otto antecedenti libri espositore delle politiche sue imprese, turbaronsi, siccome di fatto avvenne.

Ed una particolarità tutta propria di questo IX libro di Procopio concorre a far vedere come il suo nuovo apparire colpir dovea in singolar modo le menti degli uomini di lettere. L’Autore, che lo intitolò Storia segreta, avendolo scritto, com’egli dichiara, in supplemento di quanto avea dovuto per propria sicurezza tacere nei libri antecedenti, prese sì giuste misure per occultarlo, che chiaramente apparisce come anche dopo la morte di lui dovè rimanere veramente segretissimo. Imperciocchè in nissun MS. che contenesse gli altri otto libri delle sue Storie, si è trovato congiunto ai medesimi: il che prova che non potè facilmente venire alle mani di tanti copisti, i quali pel corso di settecento anni andarono moltiplicando gli esemplari dei primi otto. Era esso dunque stato custodito separatamente, e passato in pochissime mani. La qual cosa è si manifesta, che veggiamo da Fozio non essere punto rammemorato, mentr’egli parlò de’ primi otto libri; e Niceforo di Callisto, scrittore diligentissimo, non ne avea fatta menzione che sull’altrui fede, giacchè parlandone egli non