Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/415

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si considerino, esso non cede a veruna delle città più illustri. In simil modo operò rispetto a tutti i castelli, che stanno ne’ contorni di Teodosiopoli, alcuni de’ quali mancavano di mura, altri non avevano che ridicoli recinti di terra; e in tale stato li pose tutti da metter terrore, e fare andare via la voglia di assaltarli a chi l’avesse. Que’ castelli sono Magdalato con due altri, che lo fiancheggiano; i due Tannuvii, maggiore, e minore; Bismideone, Temere, Bidama, Dausarone, Tiolla, Fila, Zamaota, e quasi tutti gli altri. Presso Tannuvio maggiore v’era un luogo, che i Saraceni, nemici del nome romano, passato il fiume Aborra, potevano facilmente occupare; e di là dispersi per un folto bosco, e pel monte vicino, con iscorrerie infestare i Romani de’ contorni. Giustiniano Augusto piantò ivi una torre di durissimo macigno, e in quella pose un forte presidio, con che venne a reprimere le incursioni de’ nemici, opposto loro sì valido baluardo.

CAPO VII.

Provvedimento ad Edessa contro le inondazioni del fiume Scirto. Mura riparate e di Edessa, e di Callinico, e di Carra.


Le cose, che fin qui dissi, Giustiniano Augusto fece nella Mesopotamia. Ma qui è il luogo di dire quanto fece in Edessa, in Carra, in Callinico, e in altre città di quel tratto, essendo esse situate tra i fiumi Eufrate e Tigri. Edessa è bagnata dallo Scirto, fiume non gran-