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Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo I.djvu/418

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CAPO VIII.

Giustiniano validamente fortifica nel deserto dell’Eufrate
il castello di Mambri, e la città di Zenobia.


Ho detto quanto Giustiniano fece nella Mesopotamia e nella Osroene: ora dirò quanto riguarda la provincia situata alla destra dell’Eufrate. Altrove i confini tra Persiani e Romani sono di tal modo stabiliti, che le rispettive campagne si toccano insieme; sicchè gli uni e gli altri partendo dalle loro abitazioni possono immantinente rompere in atti ostili, o, sussistendo la pace, come usano gli uomini di diversi stati che sono limitrofi, negoziare insieme. Ma nella Comagene, chè così chiamavasi in addietro la provincia che oggi dicesi Eufratesia, i popoli delle due nazioni non sono limitrofi; perciocchè un deserto affatto sterile separa a gran distanza le terre de’ Persiani e de’ Romani; nè ivi è cosa di che la guerra possa giovarsi. Gli uni e gli altri però sul labbro del deserto che abitano, costrussero de’ castelli di puri mattoni crudi, i quali mai non provarono la forza de’ vicini, abitando ivi entrambe le nazioni senza invidia l’una dell’altra, non avendo cosa che potesse stimolare la cupidità de’ nemici. In questo deserto l’imperadore Diocleziano avea costrutti tre castelli; uno dei quali, detto Mambri, essendo pel tempo diroccato, Giustiniano Augusto rinnovò.

A cinque miglia incirca da questo castello dalla parte riguardante il romano Impero, la regina Zenobia moglie di Odonato, principe de’ Saraceni di quella con-