Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/105

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LIBRO PRIMO 85

tissima, è la metropoli; quindi proseguendo per Samosata1, Gerapoli e tutte le vicine contrade sbocca finalmente all’Assiria, dove incorporandosi col Tigri ne prende il nome.

VI. I nostri avi denominavano Comagene quanto havvi di paese tra Samosata e l’Eufrate, per noi ora detto Eufratesia in riguardo al fiume; la regione poi avente a limite l’Eufrate ed il Tigri chiamasi nel suo tutto Mesopotamia2, divisa però in varie parti, cia-

    la compì, e con ciò diede sicurezza agli Armeni e decoro a Melitene». Abbiamo inoltre da Eusebio (Hist. Eccl., lib. v) che i soldati di questa legione (Milites legionis Melitenae) sotto Marco impetrarono da Dio una miracolosa pioggia ai Romani e tuoni e fulmini ai nemici. Quindi è che alcuni eruditi leggendo in Dione Cassio (lv) la medesima legione, ch’era pur la duodecima, soprannomata fulminifera, congetturarono datole cosiffatto nome sino dall’epoca di quella portentosa vicenda. Non è poi da maravigliare che Stefano, fedele seguace degli antichi geografi e soprattutto di Strabone, abbia scritto Melitene urbs Cappadociae, avendo in epoche più remote il suo territorio fatto parte di questa regione.

  1. Città forte per natura, metropoli altre volto della Comagene, e patria di Luciano. Plinio narra (lib. ii) ch’era in essa un celebre stagno il cui fango, nomato comunemente malta, avea la proprietà d’accendersi coll’acqua, e di ammorzarsi colla terra; il perchè molto se ne valsero gli abitatori a difenderne le mura assalite da Lucullo, venendone arso il romano fante con tutte le sue armi. Plutarco però nella vita di Lucullo non dice verbo di questo fatto. Intorno a Samosata V. Strabone, lib. xvi.
  2. «L’Eufrate e il Tigri, dice Diodoro Siculo, sono i più notabili fiumi di tutta l’Asia. Hanno essi le sorgenti loro nei monti dell’Armenia, e sono tra loro distanti per due mila