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92 GUERRE PERSIANE

rono sotto Dara contro il mirrane, dei fanti Pietro, guardia di Giustiniano, e degli Isauri Longino e Stefanacio; accorsevi inoltre Areta co’ Saraceni suoi: giunti a Calcide, città1, e risaputo starsi il nemico ad un intervallo non maggiore di novanta stadj, piantarono il campo. Se non che Azarete ed Alamandaro, attendati vicin di Cabbala, alla nuova della costoro venuta retrocedettero, timorosi del pericolo, in cambio d’inoltrare, appoggiando all’Eufrate la sinistra loro. L’esercito romano però seguivane le tracce, ed ogni notte ristoravasi laddove in quella antecedente erano state le nemiche tende, così disponendo il condottiero a bello studio per non essere costretto ad accettar battaglia col sollecitare l’andata de’ suoi, ben contento che i Persiani ritirassersi senza prendervi egli parte alcuna. Tutti, capi e soldati, il contradiavano di nascosto, ma nessuno ardiva mostrare aperto risentimento.

III. I Persiani dopo molti giorni di cammino fecero alto sopra le rive dell’Eufrate, rimpetto alla città di Callinico2, per quindi abbandonare il fiume, ritiran-

    per le violenze e rapine commesse da’ suoi abitatori contro i popoli vicini. Servilio guerreggiolli, sconfisseli, e riportonne il soprannome d’Isaurico.

  1. Kinnefrin in Siriaco, ed ora pochissimo conosciuta non rimanendovi che le sue vestigia, dette il vecchio Aleppo.
  2. Niceforio era il nome postogli da Alessandro, suo primo fondatore. Seleuco Callinico poscia (iv nella successione dei re di Siria) fortificato avendo lo stesso luogo, od altro adiacente, il chiamò Callinico (Cron. Aless.). Ammiano Marcellino inoltre descrivendo il viaggio di Giuliano da Carra a Davana commen-