Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/221

Da Wikisource.

LIBRO SECONDO 199

volle di più che avesse in dono tutta la vittuaglia raccolta pel sostentamento dell’esercito durante l’assedio, e poscia abbandonò il suolo romano; ora questo generoso tratto inducevalo ad annoverare tra le città sue la beneficata Costantina.

V. Venuto di là a Dara1 fece le opportune disposizioni per l’assedio, e Martino comandante delle truppe romane quivi di guarnigione apparecchiossi alla difesa. Due muri proteggono all’intorno la città, dei quali altissimo l’interno, ed il più bello di quanti sia dato vederne, elevandosi cento piedi le sue torri e sessanta le cortine tra l’uno e l’altro poi evvi l’intervallo di cinquanta piedi, e qui pongono in salvo i cittadini l’armento all’uopo di qualche assedio. Cosroe attaccò dal lato occidentale quello esterno, e discacciatine a furia di saettame i difensori arse una delle porte, ma non v’ebbe Persiano cui bastasse l’animo di penetrarvi. Ordinò quindi una mina verso oriente, unico luogo adatto alle scavazioni non avendovi nel resto dappertutto in giro che scogli. Data pronta mano all’opera in vicinanza della fossa, giunsero i guastatori a tale profondità da riuscire invisibili al presidio. Oltrepassate così le fondamenta di quel muro, ed inoltratisi eziandio gran pezza sotto il terreno destinato al pascolo degli animali, s’accostavan di già alla seconda cinta per modo che non poteva ormai fallire il colpo di superarla in breve, quando, nè dir saprei per quale fatalità che doveva impedirne la con-

  1. V. lib. i, cap. 10, testo e nota.