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308 GUERRE VANDALICHE

riuscisse loro più accetto. Volle inoltre che le terre accordate alla sua discendenza ed a'Vandali andassero franche da tributo, aggravandone per lo contrario quelle sterilissime rimase agli antichi padroni, di guisa che i soli travagli della coltivazione rivenivanne al proprietario; molti parimente furono gli sbandeggiati ed uccisi per finte reità, nella mira di vie meglio ascondere le vere, o sia le accuse date loro di avere trafugato il danaro. Fu così l'Africa il bersaglio d'ogni maniera di sventura.

IV. Divise eziandio in coorti i Vandali e gli Alani, e creò a reggerle ottanta duci, nomandoli chiliarchi, o vuoi capitani di mille uomini, perchè il suo esercito fosse creduto forte di ottanta mila combattenti, quando in realtà queste migliaia non eccedevano il numero di cinquanta; è però vero che si accrebbero di poi colla nata prole e colle federazioni di nuove genti: e qui sia detto che sotto il nome di Vandali militavano al suo soldo gli altri barbari tutti dai Maurusii1 in fuori, i

  1. « Al disopra della Cirenaica, narra Strabone, e delle Sirti stanno i Psilli, i Nasamoni, ed alcune tribù dei Getuli; poscia i Sinti ed i Bizacii sino a Cartagine, la quale ha un gran territorio a cui sono contigue alcune nomadi popolazioni. Tra queste si conoscono massimamente i Massili ed i Massisili ed ultimi di tutti sono i Maurusii » (lib. ii, trad. di F. A.) Ed altrove: « Ivi adunque (nell'antedetta regione) abitano coloro che nomansi Maurusii dai Greci, e Mauri dai Romani e dai paesani, gente libica grande e ricca, che lo stretto separa dalla Spagna di contro. Che poi la Mauritania sia fertile (eccetto il poco deserto), abbondante di fiumi e di laghi, terra in cui allignino benissimo molti e grandi alberi, e producitrice d'ogni cosa da tutti si consente » (lib. xvii).