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Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo II.djvu/353

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LIBRO PRIMO 327

ziamo che ci troverai apparecchiati alla difesa, avvegnacchè noi tutti bramiamo conservare la pace giurata col predecessor tuo Zenone»[1].

V. Giustiniano se prima guardava di mal occhio il barbaro, al ricevere di questa lettera giunse a detestarlo; e per farne le vendette risolvè acconciarsi co’ Persiani e trasportare la guerra nell’Africa[2], essendo principe ingegnoso nel crear piani e per nulla pigro nel mandarli ad effetto. Il duce Belisario era venuto a quei dì in oriente non chiamatovi a condurre questa guerra, ma perchè, soscritta la tregua co’ Persiani come ho di già esposto, aveva compito il tempo della sua capitananza.


CAPO X.

Guerra contro i Vandali temuta da tutto l’esercito. — Sconsigliata da Giovanni prefetto del pretorio. — Persuasa da un vescovo orientale. — Il caso rende a Giustiniano Tripoli e la Sardegna.


I. Giustiniano godendo pace entro e fuori del suo imperio propose in consiglio la spedizione d’Africa, ma fattone il volgo partecipe destossi a borbottamento e stizza, rimembrando tutti con ira le disgrazie avvenute al navilio dell’imperator Zenone[3] e la sconfitta da

  1. V. cap. 7, § 6, di questo libro.
  2. V. Guerre Persiane, lib. i, cap. 21.
  3. Così il mio testo ed il Cousin; da quanto però si narra al cap. 6 di questo libro sembrami doversi leggere Leone.