Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/215

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LIBRO SECONDO 205

vedutosi affatto solo tornò fuggendo in Bizanzio, dove ebbe promessa dall’imperatore che ad ogni costo verrebbegli ricuperato il regno. Gli Eruli adunque timorosi della romana potenza ripararono tra’ Gepidi, ed a tale cagione vuolsi ascrivere l’allontanamento loro.

CAPO XVI.

Belisario e Narsete congiungono lor forze presso Firmio1 città. In un consiglio di guerra il secondo persuade che soccorrasi Arimino. — Lettera dell’assediato Giovanni a Belisario. Partenza dell’esercito.

I. Belisario e Narsete congiunte lor forze presso Firmio, città vicina alla spiaggia del seno Ionico e distante non più che una giornata da Aussimo, ragunanvi a consiglio tutti i duci dell’esercito per deliberare da qual parte convenisse incontrare il nemico. Imperciocchè facendosi a combattere gli assediatori di Arimino paventavano guai dagli omeri per opera della guarnigione di Aussimo, da cui essi e tutti i Romani abitatori di que’ luoghi riporterebbero, a non dubitarne, gravissimi danni. Temevano di più non la carestia di vittuaglia fosse apportatrice di maggior calamità agli assediati. Similmente molto inveivano contro Giovanni accusandolo di essersi lasciato vincere da cieco ardire e da strabocchevole cupidigia di danaro in tanta sciagura, e di non aver consentito al proseguimento della guerra coll’ordine e pe’ luoghi stabiliti dal supremo duce. Ma

  1. Fermo, città nella Marca d’Ancona.