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LIBRO SECONDO | 209 |
in più lontana epoca venne da Alarico rovinata in guisa da non rimanerle segno dell’antico decoro, astrazion fatta d’una porticella e di pochi rimasugli del suo pavimento.
CAPO XVII.
Mirabile amore d’una capra verso un fanciullino derelitto dalla madre. — I Gotti informati della venuta di Belisario levano l’assedio da Arimino.
I. Qui giunti esporrò un che veduto co’ miei proprj occhi. Quando l’esercito di Giovanni arrivò nel Piceno il terrore, come frequente è il caso, venne a scompigliare in singolar modo que’ popoli ed in ispecie le femmine; delle quali parte sottrassersi colla fuga riparando ciascuna dove meglio si potè, e parte cadute nelle mani di chi procedeva sul loro sentiero furono condotte via ne’ più barbari modi. In sì grande trambusto di cose una donna fresca di parto abbandonò il proprio bambino nelle fasce e giacente per terra, né le riuscì di più tornare alla sua casa, vuoi per essersi molto dilungata colla fuga, vuoi perchè addivenuta preda d’un qualche violento rapitore; né v’ha più dubbio ch’ella o siasi partita di questa vita, o abbia dato un eterno addio all’Italia. Ora una capra di fresco sgravata non appena ebbe veduto il fanciullo così derelitto e lagrimante che ne pigliò compassione. Lo accosta, gli presenta la tetta, lo custodisce, ed è tutta premura nel guardarlo dalle offese de’ cani, o di altra bestia comunque. E poichè si durò lunga-
Procopio, tom. II. | 14 |