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LIBRO PRIMO | 25 |
e le sciagure di Amalasunta. Se non che egli nel viaggio avvenutosi dapprima alla costei ambasceria ebbe avviso dell’innalzamento di Teodato, e poscia in Aulone1, città posta sul seno Ionico, incontratosi con Liberio ed Opilione venne a sapere da loro tutte le posteriori vicende; in grazia di che sospese quivi il cammino per darne avviso all'imperatore.
IV. Giustiniano Augusto informato degli avvenimenti d’Italia, concertando seco stesso i mezzi di gittar discordia tra’ Gotti ed il nuovo re, scrisse ad Amalasunta che avrebbene pigliato come vie meglio e’ potea le difese, ed ingiunse a Pietro di manifestare l’animo suo, anzi che farne un mistero, a Teodato ed ai Gotti tutti. Arrivata di poi l’italiana ambasceria in Bizanzio ognuno, del solo Opilione in fuori il quale con asseveranza dichiarava il re privo di colpa, riferì al sovrano que’ cambiamenti siccome in realtà accaddero; e più che tutti Liberio, uomo di singolare bontà, onestissimo ed incapace di contaminare le sue labbra con menzogne. Pietro quanto al resto mise piede in Italia, quando già Amalasunta era passata di questa vita, conciossiachè gli affini de’ Gotti da lei morti venuti a Teodato aveanlo persuaso non darsi nè per lui, nè per loro salvezza, ove subito non si fosse tolta di mezzo la prigioniera, ed applauditosi dal re alla proposta, corsi nell'isola diederle morte con grandissimo cordoglio non meno di tutti gl’Italiani che de’ rimanenti Gotti: donna per verità constantissima nell’esercizio d’ogni umana vir-
- ↑ Ora Valona, città in Albania.