Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/380

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370 GUERRE GOTTICHE

a rammentarvi le passate imprese non tanto per confutare i vostri rimproveri a cagione delle ultime a noi funeste, quanto per dimostrarvi quelli convenirsi meglio altrui che non alla mia persona. Allorchè Vitige diede cominciamento a questa guerra sebbene atterrasse le mura delle marittime Fano e Pesaro, e risparmiasse quelle di Roma e di tutte le altre italiche città, pure da cosiffatto provvedimento mal di sorta non ne venne ai Gotti; anzi di tali risoluzioni portarono grande utile, come ben sapete, al re vostro. Io adunque assunto da voi al regno ho voluto piuttosto seguire il parutomi di maggior profitto, che non, appigliandomi a divisamenti esperimentati di già infelici, arrecar danno alle nostre faccende. Gli uomini per verità non sembrano molto tra loro differenti nell’ingegno, ma se in taluno accoppiovvisi l’esperienza maestra di subito il costei discepolo ti comparisce le secento volte1 superiore ai molto approfondati nella dottrina. Il perchè non appena caduto in poter nostro Benevento e sfasciatala di muro, occupammo nuove città, le quali ordinammo soggiacessero all’egual sorte, acciocchè le truppe nemiche impedite ad indugiare la guerra dovessero venire in campo e tenzonare apertamente con noi. Allora di netto rincacciatele io comandava la distruzione de’ luoghi vinti, e voi ammirando il prudente consiglio per modo lo eseguivate che sarebbesi con ragione detto opera vostra. E di vero chi anima con lodi gli imprendi-

  1. Espressione greca equivalente al nostro le mille volte.