Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/434

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424 GUERRE GOTTICHE

bizantino monarca. Per agevolarsi adunque la via a questi nuovi trionfi pigliò seco innanzi tutto Matasunta di Amalasunta, prole di Teuderico, sposatala vedovo di sua donna Passara e morto re Vitige, sperando che la costei presenza impedirebbe ai Gotti, mossi da giusto rispetto alla memoria di Teuderico e di Atalarico, di farlesi contro armati. Di più versando a larga mano il danaro avuto da Augusto e gran parte del proprio facilmente ed in breve tempo arrolò molte, fuor d’ogni credere, valentissime genti. Poichè se tra’ Romani eranvi guerrieri d’alta riputazione, costoro, messi in non cale i duci ed i prefetti sotto cui militavano col grado di lance, recavanglisi e da Bizanzio e dalla Tracia e dall’Illirico, più che tutti cooperandovi in bellissima guisa Giustino e Giustiniano suoi figli e partecipi di quella guerra; similmente raccolse giusta l’imperiale comando alcuni Tracj. Molti barbari inoltre prossimani al fiume Istro eccitati dalla gloriosa fama di lui vi si unirono, avendone generosi doni; nè solo da tutte le regioni accorrevasi per seguirne i vessilli, ma infino lo stesso rege de’ Longobardi promisegli mandare tosto, avendoli già pronti, mille catafratti guerrieri.

IV. Al divolgamento di queste ed anche maggiori cose in Italia, usando la fama accrescerle tra gli uomini col suo procedere, i Gotti lasciaronsi vincere dal timore e dall’incertesza se dessersi o no a guerreggiare colla stirpe di Teuderico. I romani soldati poi o di propria elezione, o a malincorpo ai nemici stipendj mandano a Germano assicurandolo che non appena da lui superata la frontiera dell’Italia e messe a campo le truppe fa-