Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/613

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INDICE. 603


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Trachea. Gli Abasgi assaliti e sconfitti dai Romani |||
 Pag. 462
Capo X. |||
I Persiani possessori di Tzibilo castello dell’Apsilia incontranvi morte per isceleraggine del comandante loro. — Anatozado offende il genitore Cosroe, infermiccio di sua natura e caldo favoreggiatore del medico Tribuno, ottimo personaggio; l’insolente figlio soggiace a grave gastigo |||
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— XI. |||
Fine della tregua. Scambievoli ambascerie. Fasto del reale ambasciadore Isdiguna. Il turcimanno Braducione morto da Cosroe. — Il muro di Petra, cinta d’assedio, minato indarno dagli imperiali. — Dei Sabiri chi favoreggiatore di Giustiniano, chi de’ Persiani. Leggierissima ariete, di nuova invenzione. Le truppe reali tentano d’incendiare colla nafta, detta altrimenti olio di Medea, le macchine approssimate alla città. Mirabile forza del vecchio Bessa maestro de’ militi. Persiani consunti dalle fiamme in una torre di legno. — La città apre le porte agli assediatori |||
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— XII. |||
I Persiani rinchiusi nel forte anzi muoionvi consunti dalle fiamme che trattare di arrendimento col nemico. Liberalità di Cosroe nel fornire di vittuaglia Petra. — Sua accortezza nella costruzione d’un acquidotto. Bessa manda i prigionieri a Bizanzio: sfascia di muro la vinta città; lodato dall’imperatore, ed assai più dall’universale |||
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— XIII. |||
Mermeroe duce persiano tardi calca la via di Petra. Conduce truppe ed elefanti ad |||