Pagina:Opere di Procopio di Cesarea, Tomo III.djvu/615

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INDICE. 605


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mandati dai Gepidi contro l’impero. Uturguri in armi, ad instigamento di Giustiniano, contro ai Cuturguri. Pugna tra essi |||
 Pag. 505
Capo XIX. |||
I Romani servi presso de’ Cuturguri tornano, fuggendo, liberi. I Cuturguri udita la strage de’ loro compagni vengono a patti con Giustiniano, e ne hanno tracico suolo. Querimonie di Sandilo, capo degli Uturguri, per l’imperiale ordinamento |||
   » 509
— XX. |||
Suolo abitato dai Varni. — Situazione e popoli dell’isola Brittia. — Ermegiscio, re de’ Varni, impalma la sorella di Teudeberto monarca de’ Franchi, ed impromette suo figlio Radigere, avuto dalla prima donna, alla sorella del re degli Anglicani; quindi presago di sua morte, rotti i prefati sponsali, destinalo a sposo della matrigna. — Offesane la fidanzata muove guerra a Radigere, lo combatte e fa prigioniero. — Una parte dell’isola Brittia, separata da muro ed inabitabile dai viventi, si vuole che accolga le anime de’ trapassati condottevi in paliscalmi da rematori Franchi |||
   » 513
— XXI. |||
L’autore fa ritorno alla gottica guerra. Onoranze conferite a Belisario in Bizanzio. Giovanni sverna a Salona. — Narsete scelto da Giustiniano a proseguire la gottica guerra prolunga sua dimora in Filippopoli, e quindi calca la via dell’Italia |||
   » 520
— XXII. |||
Totila richiama in Roma parecchi senatori. Zelo romano diretto a conservare i pubblici ornamenti. Descrizione della nave |||