Pagina:Opere di Raimondo Montecuccoli.djvu/29

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Franconia, nella Silesia, e nella Moravia, esclusi da tanti luoghi forti donde signoreggiavano l’Allemagna, conobbero che l’arte loro era da miglior arte combattuta. Invano a’ Franzesi congiunti agli Svedesi riuscì di valicare il Reno e il Danubio, rompere l’Holtzapel in fiera giornata e sanguinosa, e ridurre le speranze e le difese degli Austriaci alle reliquie di un esercito fuggitivo. L’esercito fuggitivo implorò il genio di Raimondo, e il valore e la scienza sua tennero vece delle schiere che mancavano alla necessità. Ella intratteneva l’Inimico di que’ lievi combattimenti, che preservano il campo da’ grandi ed universali, riparava a’ luoghi angusti e difficili, i quali, senza moltiplicar le arme, moltiplicano la forza e la difesa, riduceva in salvo le Fanterie di continuo insidiate, e le ricoverava, dove, potendo non molestate aspettare i rinforzi, le cose nella primitiva loro integrità si restituissero. L’ozio che si godé per la pace, non fu riposo a colui, cui niuno istante di tempo correva vuoto ed inutile, e di alcuna sua particolar lode non illustrato19. Vago di nuova erudizione, ei la procacciò da’ viaggi, i quali sono appunto scuola feconda di utili ammaestramenti, ed efficacissima a procacciare quella pratica conoscenza degli uomini, dalla quale deriva la scienza di ben governarli. Trascorse, o a meglio dire, misurò con occhio filosofico la Germania, sede di tanti Dominj, e maravigliosa Repubblica di stati, che sussiste per la contraddizione medesima de’ suoi principj. Esaminò la Fiandra Region militare, della quale, per così dire, ogni sasso è monumento di alcuna battaglia. Vide la Ollanda, sede della libertà, e portento della industria, e del commercio; e finalmente approdò alla Svezia, alla patria di Gustavo e di Cristina: di quella immortal donna, che allora conduceva sul trono di una bellicosa Nazione la pacifica sapienza, e che dipoi per amor della sapienza e della verità, osò magnanimamente ricoverarsi nella tranquillità della vita privata. Il desiderio di osservar nuove genti, e nuove cose, e la immensità della distanza non rattennero Raimondo, che non ponesse ad effetto il pensier suo di rivedere la Patria, ed ei la rivide per l’ultima volta20. Non