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ed evidenti, e c’invasa di maggior maraviglia ed ammirazione. Ancora; la sua applicazione è più logica, dacchè ogni concetto, che abbiamo del tempo, stà solo nella misura di esso, la quale è determinata dalle periodiche rivoluzioni del sole.
VII. Quanto è al diverso diletto, che questi due poeti arrecano, fu già osservato, che il Petrarca elice le più dolci simpatie, e risveglia le commozioni più profonde del cuore; e sieno esse di vena melanconica o vivace, ne siam noi ansiosamente bramosi, perchè più ci scuotono e più validamente avvivano la coscienza nostra di essere. Tuttavia, sendo noi in lotta perpetua contro il dolore, e sospinti senza posa sulle tracce del piacere, i nostri cuori soggiacerebbono al fascio delle proprie cure, se abbandonati fossero dai sogni dell’immaginazione, de’ quali la provvidenza volle farci dono, per accrescere il capitale di nostra felicità, e per dorare di fulgide illusioni le triste realità della vita. Solo i grandi scrittori possono così raffrenare la immaginazione, che sia poi impossibile di distinguere nelle opere loro queste illusioni dal reale. Se, in un poema, l’ideale e il fantastico prevalga, può di vero eccitare in noi per brev’ora la maraviglia, ma non