Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo I.djvu/256

Da Wikisource.

219

basta al genio di vincere il tempo, perpetuare alcune fuggitive memorie, rappresentare per sempre il suo secolo, dare un’immortale realità a quelle idee variabili che la serie degli avvenimenti e le rivoluzioni del mondo moraelFonte/commento: 460 non cessano di trascinare e metamorfizzare nel loro corso.

Che il poeta italiano abbia chiamato il gran verme il diavolo1, che questa singolare espressione si rincontri in Alberico; che Dante facciasi innalzare da un’aquila, e Alberico da una colomba: non sono queste delle prove concludenti, degl’indizi manifesti, che l’autore della Divina Commedia abbia consultato, imitato, copialo il monaco di monte Cassino. Nella vecchia favella italiana, verme e serpente sono sinonimi; e non è a sorprenderci che il poeta ed il monaco abbiano scelto, per visitare il purgatorio, lo stesso cammino e la guida medesima, di cui Ezechiello2 e Abbakuk3 si sono serviti. Una più importante quistione ci si presenta. Si tratta di esaminare se Alberico e Dante hanno impiegato gli stessi mezzi onde

  1. Quando ci scorso Cerbero il gran vermo

    Inf., c. vi, v. 22.

  2. Capo 8, v. 3,
  3. Daniel cap. 2.