Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo I.djvu/77

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le scuri grondanti di sangue e rotolando sovra i cadaveri de’ vinti i ciglioni delle montagne, lascia un monumento che attesti agli uomini che vivono e che vivranno in futuro, il campo della vittoria. I cedri verdeggianti sovra le sepolture, effigiati dalla spada in simulacri d’uomo, sorgono da lontano custodi della memoria di egregi mortali; e a’ tronchi corrosi dalle stagioni, sottentrano ruvidi marmi ove nel busto informe dell’eroe sono scolpite imitazioni di fiere e di piante, a ciascheduna delle quali, e alle loro combinazioni sono consegnate più serie d’idee che tramandano il nome di lui, le conquiste, le leggi date alla patria, il culto istituito agli iddii, gli avvenimenti, le epoche, le sentenze, e l’apoteosi che l’associò al coro de’ beati: così prime are degl’immortali furono i sepolcri1. Se non che, oltre alle guerre e alle pesti che lasciando solitudine e scheletri nelle città, distruggevano e abbandonavano alla dimenticanza que’ monumenti, la natura inondò parte del globo e sommerse genti e trofei; anzi ardendo le viscere della terra, e la terra fremendo orribilmente e agitandosi, vomitò fiamme e si squarciò, e i laghi ondeggiarono sulle ceneri delle foreste,

  1. Vedi Zoega, De origine et usum obeliscorum.