Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo II.djvu/142

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palma ad uno scrittore se non se in un solo genere: però non si fa grande stima che delle tragedie di questo poeta. — Il sonetto parla della casa del Petrarca in Arquà presso Padova; e a me pare in ogni sua parte assai bello. Il primo verso allude al sonetto del Petrarca:

O cameretta che già fosti porto.

Ugo Foscolo1. I sonetti, come tutte le altre poesie di questo scrittore, tengono dall’ingegno di lui un cotal misto di severità e di malinconia che piace ad ogni lettore. In quanto al verso o allo stile vi si trova molta forza; e, se non sempre originalità, almeno una grande e spesso felice indipendenza dai consueti esemplari. Non v’ha dubbio, anche a lui furono esemplari i classici a cui attingono tutti i migliori; ma il modo d’imitarli fu in lui lontano da ogni servilità. Qualche volta per non essere collocato tra il servum pecus deriso da Orazio, per non esser creduto imitatore, cercò è vero la novità dove la bellezza e le grazie della nostra poesia negarono d’essergli compagne: ma colto com’era, ricco di affetti cresciuti fin dalla giovinezza con lui, con un animo sempre agitato da gagliarde passioni, con una conoscenza degli uomini e del mondo acquistata dai proprii casi, non potè a meno d’imprimere nelle sue poche poesie un carattere che le distingue da quelle di quasi tutti i suoi contemporanei. —

  1. Questa postilla che noi ci permettiamo di apporre al sonetto di Foscolo è del ch. Fr. Ambrosoli e si legge nella sua bella e giudiziosa raccolta di Sonetti d’ogni secolo pubblicata con note in Milano nello scorso unno 1834.