Giunti presso a’ guerrier, scesero a terra;
E camminando lungo il calle angusto
Che i due campi partìa, vennero a’ duci. 295Incontanente Agamennòn rizzossi,
Rizzossi Ulisse; e in vestimenti insigni
Gli araldi il rito disponean, porgendo
Chi l’auree tazze, e chi attingendo il vino
Dal cratere solenne; altri versavano 300Sovra le mani ai regi onda di fonte.
Snudò un coltello Agamennòn, che all’elsa
Sempre affilato gli pendea dal brando,
E un bioccolo di lana alle tre teste
Rase agli agnelli, e porsela agli araldi; 305Quei la partìano ai re d’Argo e di Troia,
Mentr’ei stando nel mezzo, e sollevando
Le palme al cielo, a voce alta pregava:
Giove massimo eterno; e tu che d’alto
Tutto rimiri e tutto intendi, o Sole; 310O fiumi, o terra, o Deità, che i morti
Moderate sotterra, e lo spergiuro
Punite: io voi miei testimoni invoco
Tutti; e custodi e vindici del patto.
Se Menelao morrà sotto Alessandro, 315Elena resti e il suo corredo a Troia;
E in Grecia io ritrarrò le navi e l’armi.
Se sotto Menelao more Alessandro,
Troia a noi renda ed Elena e il corredo,
E quanto è giusto pagherà un’ammenda,