265Campi di Sparta? o son qui forse, occulti
Nelle lor navi, vergognando afflitti
Dell’ignominia mia? così dicendo
Gemea: quei già posavano in eterno
Sonno raccolti dalla patria terra. 270E per le vie di Troia ivan gli araldi,
Con gli agnelli e un capace otre di capra
Colmo del vino onde a mortali è lieta
Donatrice la terra. Ideo tenendo
D’oro le tazze, e fulgido il cratere, 275S’offerse a Priamo: Sorgi. o del divino
Laomedonte venerando figlio,
Te, disse, d’llio, e te desiano d’Argo
I condottier. Consacrerai tu il patto
Che il tuo figlio Alessandro e Menelao, 280Facciano a corpo a corpo assalto d’aste.
E la regina, e i suoi regali averi
Seguano i vincitor. Poi su l’altare
Svenerem sangue a rintegrar la pace.
Irân gli Achivi a riveder le mogli, 285E noi coltiveremo Ilio securi.
Rabbrividì il canuto: indi a’ seguaci,
Or m’aggiogate i palafreni al cocchio,
Disse; e quei fero come lor fu imposto.
Occupò il cocchio, e a sè raccolse i freni: 290Salì Antenore seco, e la pianura
Fuor delle porte Scee diero a cavalli.