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E a piè dell’Eliconica pendice
Mordea co’ denti, poi che fu slattato,
45Ogni fresco germoglio, ogni radice.
Fatto poi grande, a chi gli passa allato
Ringhia ed abbaia peggio d’un mastino;
48S’altri non l’ode fuggesi arrabbiato.
Ma a chi ’l teme, e si svia dal buon cammino
Fa poi moine, e il chiama, e il palpa e il loda,
51Chiedendo per limosina un quattrino.
Per fame ti vitupera e li loda
Per fame ardisce e teme e liscia e morde
54Fame gl’insegna a far bella ogni froda.
Ma ben più d’oro che di pane ha ingorde
Le fauci; e spesso apparve alla mia vista
57Con monete d’umano sangue lorde.
Questo animal si chiama il G.........