Pagina:Orazioni di Buonaccorso da Montemagno il Giovane.pdf/24

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parecchiavi, in te certamente vedi essere conversa. La cosa ora, altrimenti che tu non pensavi, si tratta con grandissimo pericolo della tua vita. Dubitavi allora, ch’io non rimproverassi a te le tue fortune, ma che io venissi nel Senato già non pensavi, e però come quivi1 giunsi, timido e pauroso diventasti. Ora con minacce e terrore mi pensi spaventare? Non sai quanto sia grande l’animo dell’uomo innocente? Vuoi ch’io fugga, Cicerone; eh, per certo mai non fuggirò; ma starò più fermo e costante, e vincerò il tuo ardire, e la tua inaudita arroganzia. Necessario è, che io riprovi la perversità di tutti i tuoi consigli. Vengano in questo luogo ora i testimoni, de’ quali tu dici, che tanta copia a te avanza, che nessuna cosa delle mie opere a te sia già celata e nascosa. Chi producerai? Quinto Curio, uomo di fama perfetta e d’ottima vita? O quello il quale coi suoi vizii questo grado e ordine Senatorio ha più volte corrotto e maculato, e per male operare da tale degnità è stato rimoto?2 O forse Fulvia alla sua libidine equale3 e simile,4 la quale mai d’alcune occasioni non tenne il segreto, nè d’alcuno adulterio, d’alcuno sagrilegio, d’alcuna impudicizia è stata autore5? Certo costei in tal modo è vivuta, che come uno esemplario d’ogni sceleraggine tutte l’arti delle disfacciate meretrici egregiamente coi suoi vizii abbia superato? Questi sono gli uomini clarissimi, ai quali la perturbazione e discordia di questa Repubblica è tanto suspetta e mo-

  1. Quivi per qui, da schivare.
  2. Rimoto per Rimosso. Dante Par. I. 48. Ringrazio lui, lo qual dal mortal mondo mi ha rimoto.
  3. Equale V. A. Eguale o uguale. Bemb. Lett. V.1.° 1.9. p. 210. Mi doni N. S. Dio grazia di poter per lei alcuna cosa equale a quello che ella ha per me fatto.
  4. O forse Fulvia alla sua libidine compagna: mss. R. Io ho lasciato la lezione del Manni, perchè modo più antico.
  5. Autore accorda con Fulvia, si noti, ed è qui femminino; alla stessa guisa che Giudice viene adoperato dal Guar. Post. Fido; Atto 2. Sc. 1. v.165. La bellissima giudice si assise. Si noti ancora a questo proposito che autrice de’ moderni non è di buono conio.