Pagina:Ordini di cavalcare (1571).djvu/196

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tani.nè quali asiciugasi nè plledri, che ui dimorano}?humidità clpilsu, che in lo ro è per l’età; sisurtisicanl i nerui, e le membra hlr sialendl, hlr scendendo ; & per II moderato estereitio, si auezzano alla digestion suna, e perfetta, e per con-seguente il fangue, consumato il flemma, resta piu puro, e netto .T^asiono leiuser mità del capo, & quelle, che dal capo dipendlnl, da malignità d’aria, seggetta a uapori humìdi, e freddi, egrossa , lnd’è, che i palustri luoghi seno naturalmente mal suni, e i scassasi 'sanissimi} pur che non habbiano acque morte uicine. Dall’a ria dunque cose fredda} & humida destasi in noi il catarro, e da questo uri acuta febre ; la qual nellefemine corrompendo il fon: rchio latte, in oltre, accendendo le parti fpiritali, il dissacca . La quale infermità si diseerne in loro dal batter dè budelli, o mantici, che si dicano dall’allargar le najche, dal sudor delle co-suie, e nè masichi dal siudlr de i testicoli : dal polsio ineguale, dalla siccità della lingua, e daltardor delle t empie a chesuuuenirai cln questa pltilne. Piglia Gjuleppe molato on.z.Mana un terza d’onc.Diamoron on. i .Queste cesie ben uni te cln latte di giumenta} l £ asina lnc. 4. daransi a bere allo infermo} quantunque ber non le uoglia. Indi gli farai uncristero di acqua d’Edera larnbiccata, la qual mirabilmentegioua alla infiammatarn delle occulte membra. Questo gli ap presterai con instrumento fottile}acciò che non su nesoanda sopra altro membro, che doue è necessario ; poi che altroue bagrnndl, per la sua freddezza potrebbe nuocere. E di freddissima qualità l’Edera: onde raccontano ifisici, che iserpenti nell’ardlr della state siricouerano pressa queseherbaper rinfresic arsi. Sentono, cime già s’è detto, gran danno i poledri, quando troppo lungamente stanzanl in luoghi mllli.'l clrrlnl, e faticali troppo nè piani; indi si raffreddano: da che si de bilitano loro i nerui: oper altro acci dente .À che te opporr ai, siacedl cosi .Bappre su che tu uedrai il poledro, caccialo a corso per lungo so atio ; ac ciò che per tal mo-to uillentl, per cui si risealderan le membra seirate desiandosi il sungue, e bollen dl, loro dia moto, e rifolua quell’appresio rigore .Mapercilche non s infiammino per cosi siatto trauagl io le membra già deboli, usu poscia la sieguente untione. Togli Mtea, onc.^. Botiro, lnc. 3 .Oglil uecchil, lnc. 5. & su cln quesee cose lnger al poledr l risentito il colo sotto la gola, e la soina. Prendi poi tre pietre uine, & accendile in modo, che s’insiochino tutte .indi, possale in una caldaia sien za altra cosia, profumagli col sumo il uentre per qualche so atio di tempo. Bagna poi quelle pietre cln uin perfettl, purl, e odorofo, accioche ilsiume, ch’indi nasue rà, asuenda a ciafcuna parte. Posuia lo cuopri cln un grane, e caldo mantello, & allasianza lo mena . Et in queseaguisia facendo lo risanerai in breue tempo.

Rimedio contra i morii delleferpi.

Sono i canalli, percioche uiuonoper lo piu alla campagna, assai eso osti alle ingiurie de’serpenti : esoecialmente la primauera, nel qual tempo piu che in al-

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