Pagina:Oriani - Fino a Dogali.djvu/133

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avendo deposto il capitano Leggero sull'altra riva ritornava per prendere Garibaldi, gli disse colla voce ferma di chi sa di essere l'arbitro della situazione, presentandogli le spalle:

— Montate; Generale, voi conoscete il mare, ma io conosco il mio

fiume.

Garibaldi comprese la semplicità eroica dell'invito e si arrese. Quando toccarono la sponda Don Giovanni trasse un forte respiro, e cercando la mano del Generale gli disse con voce tremante:

— Grazie!

Passato il pericolo l'emozione lo vinceva. Ma fu un attimo; si abbassò, afferrò robustamente il ferito disteso sull'erba, se lo caricò sulle spalle e, accennando a Garibaldi di seguirlo per un sentiero tortuoso e dirupato, guadagnò l'orto della propria casa e furono al sicuro.

La grande azione della sua vita era compiuta, tutto il resto ne discese.

Perchè raccontare la vita degli otto giorni che Garibaldi passò nella sua casa? Quello che dissero e quello che sognarono per l'Italia? Don Giovanni nella forte modestia della propria natura non se ne aperse con alcuno; quello solo che poterono poscia indovinare gli amici fu che Garibaldi temeva per Don Giovanni, e questi per Garibaldi. Perchè il Papa re di Roma, che faceva fucilare a Rovigo