Pagina:Oriani - Fino a Dogali.djvu/290

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opera esprime la contraddizione della sua vita, entrambe quella dei tempi. Così all'indomani dell'aver voluto consigliare Lorenzo dei Medici col Principe senza nemmeno conoscerlo o se fosse almeno uomo da comprendere il consiglio, interrogato sul governo di Firenze da Leone X, seguendo la propria natura democratica gli suggeriva di ristabilire la repubblica: consiglio ridicolo dato a Leone X che l'aveva uccisa, assurdo ed impraticabile nella condizione dei tempi. Il Guicciardini invece consigliò ai Medici gli espedienti e i modi che convenivano al loro problema.

Ma questa contraddizione nel Macchiavelli non è disperato patriottismo, bensì urto di facoltà spirituali e di tendenze che in lui non arrivavano ad armonizzarsi. Così nella vita fu volgarmente buono e non commise ribalderie: natura piuttosto arida, scarsa di sentimenti e quindi ironica, non si macchiò nè di danaro nè di sangue: ammiratore del Valentino e consigliere a tutti delle sue maniere non avrebbe poi avuto il coraggio di servirlo. Dimandare dunque se Macchiavelli fu onesto o disonesto, è supporlo un filosofo che stabilisce un sistema: invece artista, colpito dalla fatalità assassina della politica di allora, vi ragionò sopra descrivendola senza oltrepassarla.

Il vero problema della morale nella politica Macchiavelli nè vide nè poteva vedere mancandogli la