Vai al contenuto

Pagina:Oriani - Il nemico, vol.2.djvu/100

Da Wikisource.

91

— Ma, signore, riprese la donna, che cominciava a subire l’ascendente di quella disinvoltura, la vostra presenza in questa casa....

— La casa non è dunque vostra? Che cosa potete temere da me? Quel sacchetto è pieno d’oro, non avrei potuto prenderlo a Topine? Forse consentiste a divenire pei vostri credenti una madre di Dio per l’oro? Topine mi disse che eravate bella con accento di così mistico terrore che desiderai di vedervi. Volevo giudicare le facoltà estetiche del nostro popolo. La Russia ha ancora abbastanza fede, se può adorare Dio nella manifestazione della vostra bellezza.

L’imbarazzo della donna cresceva visibilmente; l’alterigia fredda del suo classico viso di statua era scomparsa. Loris si accorse che la signorilità di quella conversazione gli dava un vantaggio enorme.

— Voi non saprete mai chi io mi sia. Se mi supponete un funzionario del governo, così travestito per sorprendere i riti della vostra setta, stimereste troppo il governo. Chi può ancora servirlo e per uno scopo così basso, per impedire a uomini, che nulla più consola, l’estasi di adorare una bellezza di donna, che pare loro un anticipo sul paradiso? Voi, che non credete in Dio, giacchè rappresentate la parte di sua madre, potete comprendere come non tutti gli erranti debbano somigliare a Topine, e la bellezza non sia il solo sintomo di un’altra predestinazione. La vo-