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qualunque scandalo proprio; quindi sulle prime vinceva appena di che intrattenere quella appariscente eleganza. Evitava colla massima cura le grandi cortigiane e gli avventurieri; per quattro mesi divenne il compagno indivisibile, quasi l’infermiere, di un vecchio lord spinitico, che aveva comprato sulla spiaggia di Cannes una villa incantevole. In questa continua tensione obliava quasi lo scopo rivoluzionario della propria vita. Finalmente un’estate, ai bagni di Trouville, potè vincere ad un americano quarantamila franchi. Ciò gli permise di arrischiare più grosse partite ogni qualvolta lo stimasse opportuno; dopo tre anni sebbene possedesse trecentomila lire non ne spendeva più di mille al mese. L’anno seguente ad Amburgo vinse un altro centinaio di migliaia di lire. Si era proposta la somma di mezzo milione.
Poi venne nella Svizzera per mettersi in rapporto coi rivoluzionari.
A Zurigo si mescolò fra la folla degli studenti e delle studentesse russe, a Ginevra conobbe i maggiorenti della rivoluzione, ma non vi fu bene accolto. Poi informazioni giunte forse dalla Russia gli rassicurarono la fama. Allora si vide circuito perchè s’inscrivesse nel partito, ma questo era già diviso in sette, che si combattevano fra loro. I compagni di Bakounine e gli scolari di Marx si facevano una guerra mortale. Nelle riunioni si agitavano più questioni accademiche che