Pagina:Oriani - Il nemico, vol.2.djvu/170

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braccia, la cinse senza quasi toccarla, e travolto dalla passione l’abbracciò, baciandola sul collo. Egli traballava.

Quando si furono rimessi, il principe sedè sopra una poltrona, traendosi Tatiana sui ginocchi.

— Mi ami... un poco? le sussurrò timidamente.

— No, ella disse con dolcezza, volendo essere sincera fino in fondo, ma vi stimo.

Il principe provò al cuore un morso lancinante di serpente, ma non allentò le braccia, che le teneva sulla cintura. Aveva troppo la coscienza della propria bruttezza per non indovinare il sentimento di Tatiana, e le fu quasi grato della franchezza. Il corpo di Tatiana lo bruciava entro quel raggio di luna, che sembrava dare una purezza eterea al candore del suo bel volto desolato.

— Tatiana! esclamò, stringendosela furiosamente sul petto: non mi vorrai dunque?...

Tatiana chiuse gli occhi abbassando languidamente la testa.

Dopo quella scena rimasero dolorosamente imbarazzati. Il principe avrebbe voluto sapere come Tatiana era stata violata, perchè un dubbio sottile gli era penetrato in fondo al cuore attraverso l’irresistibile sincerità di quella confessione, mentre Tatiana stessa se ne accorgeva fra il disgusto insormontabile di quel primo contatto maritale. Non poteva amare il principe. Tutta la riconoscenza per le sue maniere e la stima del suo ingegno non bastavano a riempire l’orribile lacuna rimastale in cuore;