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Ella si ritirò presto.
Loris rimase nell’appartamento del principe sino oltre mezzanotte. Benchè si mostrasse più infervorato che mai dell’impresa, lasciava travedere un doloroso scetticismo sul suo risultato per quell’invincibile indifferenza del popolo. Nullameno andrebbe a Varsavia per accontarsi con qualche grosso mercante di grano, giacchè senza gli ebrei nulla sarebbe stato possibile; quindi bisognava far centro lungo uno dei grandi fiumi per il contrabbando delle armi e la facilità delle comunicazioni, troppo pericolose per terra. Egli spiegava una grande scienza di particolari, insistendo per un aiuto da alcune forze nichiliste.
— Quando vi metterete in campagna? gli chiese il principe, scrutandolo con un’occhiata.
— Entro la settimana.
Erano al mercoledì.
— E voi, quando tornerete a Pietroburgo colla principessa?
— Credete che verrà? Che cosa pensate di lei?
— Nulla.
— Le avete fatto una grande impressione.
— Può darsi.
E alzò le spalle con indifferenza così assoluta che il principe tacque.
— Voi non amerete mai, Loris? gli domandò dopo una pausa.
— Come mai pensate sempre all’amore, non avendo nemmeno il coraggio di usare di vostra